L’Oic al meeting delle professioni di cura di Piacenza
Con un intervento su come motivare le figure professionali che operano nei centri servizi per anziani anche la Fondazione Oic Onlus sarà presente al meeting delle professioni di cura: “Come fare spazio ai
desideri in Rsa? Modelli organizzativi per illuminare la qualità di vita” in programma a Piacenza da giovedì 20 a venerdì 21 aprile, presso la villa settecentesca La Volta del Vescovo (via Moizo Romolo, 78).
Nella plenaria del 21 aprile alle 9,30, infatti, Fabio Toso, direttore generale della Fondaizone e vicepresidente di Uneba nazionale, porterà l’esperienza del premio “SicuraMente in Oic” istituito nel 2020 e assegnato ogni sei mesi sulla base di una graduatoria frutto del rapporto tra il numero di ore di lavoro, quello degli infortuni verificatisi nel semestre e la loro gravità, cioè i giorni persi per infortunio.
Dallo studio dei dati forniti dalle singole sedi emerge come il modo migliore per evitare infortuni sul lavoro è essere presenti a se stessi, con la testa su ciò che si sta compiendo ecco perché il premio si chiama “SicuraMente in Oic”.
Il meeting, organizzato dalla casa editrice Dapero, si rivolge a tutti i professionisti che operano nei centri servizi per anziani (Rsa) così come voluto, fin dalla sua prima edizione del 2016, da Renato Dapero fondatore della casa editrice che, prematuramente scomparso nel 2021, ha lasciato il testimone alla figlia Giulia Dapero che porta avanti con professionalità e passione tutte le attività della casa editrice Dapero fondata nel 2014.
«Abbiamo scelto volutamente di usare la parola “desideri” nel titolo di questa edizione – spiega Giulia Dapero – perchè volevamo un termine che fosse in contrapposizione con la parola “bisogni” che identifica esigenze degli anziani a cui è necessario dare una risposta immediata e, spesso, prevalentemente clinica. Il “desiderio”, invece, è rappresentativo della personalità dell’anziano. Della sua identità nel suo complesso. Inoltre spesso l’anziano esprime i sui bisogni ma non sempre è consapevole di poter esprimere i suoi desideri».