Convegno: Nella Maria Berto. Nel lavoro, nella politica e nella vita

A 10 anni dalla scomparsa di Nella Maria Berto il comune di Monselice, in collaborazione con  la Fondazione Opera immacolata concezione Onlus, organizza, sabato 19 novembre alle 10 in sala consiliare (piazza San Marco, 1), il convegno: “Nella Maria Berto. Nel lavoro, nella politica e nella vita”. L’incontro intende ricordare la figura della sig.na Berto  (come tutti la chiamavano) non solo per il suo impegno professionale, politico e sociale ma anche per i suoi insegnamenti che sono ancora oggi fonte di ispirazione per chi opera nel mondo del sociale. 

Nata a Ca’ Oddo, frazione di Monselice, il 6 settembre 1930, Nella Maria Berto, dopo le scuole elementari e l’avviamento, si trasferisce a studiare a Padova. Inizia così la vita da adulta della sig.na Berto. Trova lavoro presso le Acli e vive un periodo di incontri che le cambieranno la vita conducendola a mettere le basi per quella che sarà la Fondazione dell’Opera Immacolata Concezione che guiderà insieme a don Antonio Varotto e il prof. Angelo Ferro fino al 3 novembre 2012 quando, all’età di 82 anni, viene a mancare.

«Tutto parla ancora di lei in Fondazione Oicspiega il presidente Andrea Cavagnislei ci ha insegnato come l’innovazione è l’unica strada per offrire il meglio ai nostri ospiti. E, infatti,i oggi il nostro impegno è quello di innovarci continuamente in tutti gli ambiti della cura alle persone».

Si pensi al grande complesso della Mandria conosciuto come Civitas Vitae Angelo Ferro che proprio quest’anno compie 30 anni. La signa. Berto lo pensò, insieme a don Varotto e al prof. Ferro, ispirandosi a quello che aveva visto in Europa e nel Mondo. Dunque una città dove gli ospiti autosufficienti e non, i bambini, gli sportivi e tutto il quartiere possono interagire. Una città dell’intergenerazionalità. La Civitas Vitae Angelo Ferro, la cittadella della vita,  inaugurata nel 1992 è ancora oggi il luogo per eccellenza dell’intergenerazionalità.

«Nella Bertoprosegue il presidente Cavagniscredeva nelle capacità delle donne. Era convinta che le donne avessero una marcia in più. E tutt’oggi è così in Oic visto che l’80% dei nostri dipendenti è donna». 

Ma l’opera della sig.na Berto nella Fondazione si perpetua anche nell’impegno costante di tutti i professionisti nel far sentire l’ospite come a casa sua.

«Un esempio per tutti – conclude il presidente Andrea Cavagnis – è il progetto “La centralità della ristorazione nella cura dell’ospite” che abbiamo avviato proprio nei mesi della pandemia e che grazie a un’infrastruttura informatica, che rende facili e rapide le prenotazioni, gli ospiti possono scegliere ogni giorno fra più alternative di primo, secondo, contorno e frutta o dessert. Quindi in autonomia creano un menu che non solo soddisfa i loro gusti, ma grazie a una ricerca fatta a monte con il coinvolgimento di nutrizionisti, chef e fornitori delle materie prime, risulta sempre equilibrato per i bisogni nutrizionali della loro età. Nell’offerta settimanale non manca i piatti tipici della tradizione culinaria veneta: dai bigoli in saòr (con le sarde), alle seppie in umido con la polenta, al fegato alla veneziana fino alla selezione dei formaggi Asiago e Carnia».

Dunque una Nella Berto ancora presente nella vita dell’Oic che sarà raccontata dal presidente Andrea Cavagnis e dal direttore generale Fabio Toso nei loro interventi al convegno del 19 novembre. Tra i relatori anche il sindaco di Monselice, Giorgia Bedin; lo storico Roberto Valandro; il sindaco di Monselice tra il 1980 e il 1982, Lorenzo Nosarti; il senatore Antonio De Poli e Battista Camporese che è stato direttore generale della Fondazione Oic Onlus  dal 1993 al 2006.