Il Rotary Club in visita alla Fondazione Oic Onlus
È con un sentito “Grazie” che la Fondazione Opera immacolata concezione Onlus ha accolto oggi, lunedì 21 marzo, una delegazione del Rotary giunta presso il centro servizi Civitas Vitae Angelo Ferro per visitare la Residenza Pio XII che ha beneficiato di alcuni degli ausili donati dal Gruppo Medici del distretto Rotary 2060, grazie alla collaborazione con l’agenzia statunitense USA-ID e la Rotary Foundation.
«La difficoltà che abbiamo avuto nei primi mesi della pandemia è stata quella di far comprendere che il Covid era un problema di tutta la comunità e che bisognava affrontarlo insieme. Per questo la nostra Fondazione sente il dovere di ringraziare il Rotary non solo per i cinque pulsossimetri allarmati da letto, che sono stati utilissimi, ma soprattutto perché questa donazione ha dimostrato con i fatti che è fondamentale collaborare e sentirsi tutti parte del problema per superarlo».
Con queste parole il direttore generale della Fondaizone Oic Onlus, Fabio Toso, ha accolto Raffaele Caltabiano, governatore pro tempore del Distretto Rotary 2060; Annamaria Molino, coordinatrice del Gruppo Medici del Distretto Rotary e del Service; Beatrice Nordio, ideatrice del progetto e Pneumologa Ulss6, David Massey e Linda Ottman della Rotary Foundation da Chicago.
I cinque pulsossimetri allarmati da letto, donati dal Rotary ad altrettanti centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus, fanno parte del più ampio progetto denominato “Educazione alla Salute – Comunità contro il Covid” e promosso dal gruppo del Distretto composto da 42 medici rotariani.
Queste cinque donazioni, fatte tra dicembre 2021 e gennaio 2022, hanno coinvolto le residenze Oic di Padova Civitas Vitae Angelo Ferro (residenze Santa Chiara e Giubileo) e Civitas Vitae Nazareth; quella di Carmignano di Brenta, Giovanni Botton e Civitae Vitae Vedelago e rientrano nel secondo intervento a favore di 124 Case di riposo del Triveneto cui sono stati donati 128 fra concentratori d’ossigeno e pulsossimetri allarmati, due apparecchi medicali utili per affrontare i problemi conseguenti alla pandemia da Covid-19, riesplosa in queste ultime settimane. Il tutto per un valore di centomila dollari reso possibile grazie al finanziamento dell’agenzia statunitense USA-ID che ha investito in Italia 50 milioni di dollari Usa per la lotta alla pandemia da Covid, cinque dei quali con il Rotary International e la Rotary Foundation.
«Come governatore del Rotary 2060 che riunisce i club delle regioni Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto – spiega Raffaele Caltabiano – sento tutta l’importanza del ruolo che la nostra istituzione ha di essere al servizio della comunità in cui opera. Un servizio che possiamo svolgere grazie alla Fondazione – Rotary International vero cuore pulsante dei nostri progetti».
Come ha spiegato il direttore generale Fabio Toso «i cinque pulsossimetri sono stati fondamentali per monitorare gli ospiti ed evitare la loro ospedalizzazione. Così questo dono ha assunto un valore sociale perché ci ha permesso di non aggravare ulteriormente la situazione critica degli ospedali che erano quasi al collasso e stavano sospendendo tutte le prestazioni non urgenti».
L’incontro si è concluso con una dimostrazione pratica dell’utilizzo di un pulsossimetro e con l’auspicio che questa sia l’inizio per future collaborazioni.