Il Rotary Club dona cinque pulsossimetri all’Oic
Sono 5 i pulsossimetri allarmati da letto donati dal Rotary Club ad altrettanti centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus Oic nell’ambito del progetto “Educazione alla Salute – Comunità contro il Covid” promosso da un gruppo di 42 medici rotariani.
«Questa donazione – spiega Fabio Toso, direttore generale della Fondazione Oic Onlus – è il segno tangibile del riconoscimento del nostro quotidiano impegno a far rete con istituzioni e associazioni. Intessere relazioni, infatti, non è un esercizio di stile ma un segno di responsabilità, condivisione e comunicazione con il territorio che trasmette ai nostri ospiti e alle nostre famiglie la consapevolezza che i centri Oic interagiscono con il territorio».
Le cinque donazioni, fatte tra dicembre 2021 e gennaio 2022, hanno coinvolto le residenze Oic di Padova Civitas Vitae Angelo Ferro (residenze Santa Chiara e Giubileo) e Civitas Vitae Nazareth; quella di Carmignano di Brenta, Giovanni Botton e Civitae Vitae Vedelago.
I pulsossimetri rientrano nel secondo intervento a favore delle Case di riposo del territorio del Triveneto realizzato dal distretto Rotary 2060 che implementa quello già realizzato nell’estate 2021 in altre 126 residenze per anziani.
«In questo secondo intervento – racconta Beatrice Nordio, pneumologia Ulss6 e componente del gruppo di 42 medici rotariani – sono 124 le Case di riposo del Triveneto cui sono stati donati 128 fra concentratori d’ossigeno e pulsossimetri allarmati, due apparecchi medicali utili per affrontare i problemi conseguenti alla pandemia da Covid-19, riesplosa in queste ultime settimane».
Anche questo secondo intervento ha un valore di centomila dollari ed è stato reso possibile grazie al finanziamento dell’agenzia statunitense USA-ID che ha investito in Italia 50 milioni di dollari Usa per la lotta alla pandemia da Covid, cinque dei quali con il Rotary International e la Rotary Foundation.
Questa parte di finanziamento è gestita grazie alla rete dei quattordici distretti italiani del Rotary, in progetti per la salute, l’istruzione e lo sviluppo comunitario. Nel Distretto Rotary 2060 (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino-Alto Adige) questo è il terzo intervento. Il primo ha riguardato la fornitura di attrezzature digitali per gli istituti scolastici, altri due per le Case di Riposo e un quarto è allo studio.
L’attività di progettazione dei medici rotariani è stata fondamentale per il contatto con le 300 Case di riposo del territorio e per portare a compimento questi progetti che sono di grande impatto sociosanitario e che riguardano le strutture di accoglienza degli anziani, nelle quali si sono verificati molti focolai da Covid durante le varie ondate della pandemia.
«Nel ringraziare il Rotary per averci coinvolti – conclude Fabio Toso – ci auguriamo che questo sia l’inizio per future proficue collaborazioni».