La centralità della Ristorazione nella cura dell’ospite per l’Oic
Nell’anno della pandemia, a testimonianza del fatto che per la Fondaizone Oic Onlus il cibo è vera e propria “cura” a tutte le età, è stato avviato il progetto: “La centralità della Ristorazione nella cura dell’Ospite” che tenendo conto dell’offerta stagionale e territoriale dei prodotti, degli aspetti nutrizionali e delle abitudini alimentari degli ospiti offre menù strutturati su quattro settimane e quattro stagioni con un’ampia possibilità di scelta quotidiana.
Grazie a un’infrastruttura informatica gli ospitI possono scegliere ogni giorno fra più alternative di primo, secondo, contorno e frutta o dessert.Quindi in autonomia creano un menu che non solo soddisfa i loro gusti ma, grazie a una ricerca fatta a monte con il coinvolgimento di nutrizionisti, chef e fornitori delle materie prime, è sempre equilibrato per i bisogni nutrizionali della loro età.
Tra le scelte giornaliere anche piatti tipici veneti dai bigoli in saòr (con le sarde), alle seppie in umido con la polenta, al fegato alla veneziana fino alla selezione dei formaggi Asiago e Carnia.
Attenzione è anche rivolta alle tecniche di cottura che include anche quella sottovuoto nelle cucine della Fondazione Oic Onlus. Una tecnica
delicata e raffinata a bassa temperatura, grazie alla quale è possibile cucinare cibi sigillati all’interno di appositi sacchetti. Gli alimenti cuociono a bassa temperatura (tra i 50° e i 100°).
Risultato carne che si può tagliare con un grissino e gusto come quello della cucina della nonna.
Al progetto: “La centralità della Ristorazione nella cura dell’Ospite” la rivista Salute&famiglia. Senza età. ha voluto dedicare un ampio spazio sul numero 109 di Gennaio visualizzabile CLICCANDO QUI.