L’anziano e le sue fragilita’: il convegno del Centro Studi Alvise Cornaro all’Archivio Antico del Bo
Il Convegno “L’anziano e le sue fragilità” è un appuntamento che riveste un grande significato per il Centro Studi Alvise Cornaro in quanto momento conclusivo di un percorso di ricerca iniziato nel 2016, durante il quale saranno presentati i risultati finali del “Progetto Pilota per la valutazione della fragilità e dei deficit sensoriali nell’anziano istituzionalizzato: Alvise Cornaro Center Study”.
Il Progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus di Padova (Fondazione OIC), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto di Neuroscienze, Sede di Padova “Invecchiamento”, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Padova (Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria; Unità Operativa Complessa di Riabilitazione Ortopedica), della Clinica Geriatrica, Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Padova, e dello Studio Medico Oculistico Associato Della Dora di Abano Terme. Un fondamentale contributo è stato dato dall’Associazione Volontari Amici degli Anziani (V.A.d.A) della Fondazione OIC onlus.
“Abbiamo promosso e contribuito al finanziamento del “Progetto Pilota per la valutazione della fragilità e dei deficit sensoriali nell’anziano istituzionalizzato: Alvise Cornaro Center Study” – ha dichiarato Clelia Tabacchi Sabella, Presidente del Centro Studi Alvise Cornaro – e discusso il tema nel corso di alcuni convegni, perché siamo convinti che la buona funzionalità dei sensi, in particolare della vista e dell’udito, sia decisiva per una vecchiaia attiva. Ora offriamo i risultati al dibattito della comunità scientifica.”
Per Stefania Maggi del CNR, Istituto di Neuroscienze, Sede di Padova “Invecchiamento” e Vice Presidente del Centro Studi Alvise Cornaro, che ha coordinato il gruppo di lavoro, “lo studio, tra i vari risultati, ha evidenziato che tra i possibili interventi per evitare la progressione da fragilità a disabilità, la correzione dei deficit sensoriali ricopre sicuramente un ruolo importante, da pianificare insieme a interventi nutrizionali, esercizio fisico, trattamento della depressione e dell’ansia.”
I risultati del progetto hanno indicato un terreno su cui si può intervenire positivamente con strumenti già in nostro possesso e altri da sviluppare. Possiamo, cioè, non solo fare opera di cura e prevenzione ma intervenire su sensorialità “logorate” con azioni di “restauro” che, non eliminano le ferite ma “esibendo come un pregio le cicatrici dorate”, restituiscono funzionalità ai sensi e permettono di avere una “vecchiaia piena di vita”.
A questo link il comunicato stampa integrale.