Ernesto Burattin, DG di OIC, esce dal Cda della Fondazione S.Tecla di Este
Il direttore generale della Fondazione Opera Immacolata Concezione onlus Ernesto Burattin non è più consigliere di amministrazione di Fondazione Santa Tecla, avendo rimesso il suo mandato martedì 10 giugno nelle mani del vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo, che a suo tempo lo aveva nominato ed al quale spetta la scelta del sostituto. Medesima comunicazione è stata data nel corso dell’incontro di Santa Tecla con i consigli pastorali delle parrocchie di Este.
“Sei anni fa – dichiara Burattin – ho accettato l’impegno in Fondazione Santa Tecla con spirito di servizio. Con gli altri consiglieri abbiamo operato a titolo completamente gratuito. Oltre ad affrontare la difficile situazione economica in cui si trovava la Fondazione, abbiamo anche dovuto vivere, specialmente negli ultimi due anni un forte clima di contrapposizione attorno all’ente, sfociato anche in attacchi diretti alle persone, oltre che alle istituzioni. Possiamo dire ora,che grazie all’impegno dei consiglieri e della direzione, passato anche attraverso scelte dolorose, Santa Tecla sta uscendo dal tunnel e sta per raggiungere una sostenibilità gestionale, confermandosi patrimonio di Este e vera risorsa per anziani e famiglie.
Con lo stesso spirito di servizio, quindi, ora faccio un passo indietro e rimetto il mandato, per dedicarmi a tempo pieno all’Oic. Termina così anche il supporto indiretto che Oic ha dato a Fondazione Santa Tecla,nel condiviso impegno per il Bene Comune. Resta peraltro, per Oic, la disponibilità per collaborazioni con Santa Tecla come ce ne sono anche con altri enti del sociale”.
La disponibilità alla collaborazione citata da Burattin si concretizza, ad esempio, in una nuova possibilità di assunzione per tutte le ex-dipendenti di Fondazione Santa Tecla attualmente disoccupate: queste persone avranno infatti priorità nelle prossime assunzioni OIC per la nuova “Casa dei Fondatori” a Padova e anche in eventuali future nuove opportunità presso il Civitas Vitae. E’ questo in pratica il “patto di solidarietà” che il presidente Oic prof. Angelo Ferro ha accettato di sottoscrivere, su sensibilizzazione del vescovo mons. Mattiazzo attraverso il vicario generale mons.Paolo Doni, e su richiesta del sindaco di Este Giancarlo Piva, con l’appoggio della stessa Fondazione Santa Tecla.
La “Casa dei fondatori Berto Varotto”, 144 posti letto in via Nazareth a Padova, inizierà presto ad accogliere anziani non autosufficienti ed in questo senso OIC sta selezionando più di 30 operatori sociosanitari (OSS) più altre persone per il fisiologico turnover. Se le ex-dipendenti della Fondazione S.Tecla faranno domanda, potranno accedere all’attività di selezione che verrà effettuata sulla base di colloqui, titoli, competenze e test (una normale prassi Oic): a seguire questa attività sarà Fabio Toso, responsabile delle Risorse Umane di Oic. Tutta le persone assunte, con priorità alle ex-dipendenti della Fondazione S.Tecla a parità di requisiti con altri candidati, saranno inquadrate con contratto Uneba.
In questo modo le lavoratrici avranno una nuova opportunità di trovare un posto di lavoro, dopo avere rifiutato il contratto di solidarietà, concordato da Fondazione Santa Tecla e sindacati Cgil Cisl Uil; e dopo avere rifiutato di partecipare alle selezioni della cooperativa Cipres per la quale oggi lavora, sempre nella struttura per anziani atestina, la maggior parte degli ex dipendenti della Fondazione.